MARIA MADDALENA NELLA GROTTA - Jules-Joseph Lefebvre
- foglia grafica ventodistrada

- 30 mar 2016
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Jules-Joseph Lefebvre, Maria Maddalena nella grotta, 1876 circa, Olio su tela, 71,5 х 113,5, Museo Statale Ermitage | "Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall'Ermitage", Courtesy of Palazzo Madama, Fondazione Torino Musei (http://www.arte.it/foto/l-ermitage-a-torino-597/1)
Lefebvre era famoso per i nudi, metteva alla prova la sensibilità delle donne ponendo un velo di pudore tra il silenzio e la narrazione, un momento in cui sospendeva il giudizio e osservava queste persone che riteneva misteriose ed espressive di emozioni impalpabili, nella loro concreta tangibilità. Cercava di comprenderne l'energia e i motivi collocandole nella matematica dell'armonia universale. Poi donava a ciascuna un valore simbolico secondo la propria sensibilità e le "battezzava" dichiarandole sulla tela, sviluppando un canto di fiati ed emozioni con l'esuberanza dei colori.
Per questo ho cercato il significato di questo dipinto fotografandolo, oltre che "al naturale", anche al negativo e in b&w, in modo tale che potesse esprimere la propria energia anche filtrato dall'opacità, anche nel senso dell'astrazione. Perché è proprio nella profondità del sentimento che riposa la sua ammirazione e da lì scaturisce il senso del suo messaggio. In questa sfuggente dimostrazione di adesione che cerca l'eternità di un solo istante, la profondità di quell'attimo di sincero rispetto in cui l'empatia sfiora le corde della più completa passione.
In questo modo, con l'accettazione del sentimento che trascende l'apparenza, ha preparato la strada agli impressionisti. E in questo quadro di donna schietta che non vuole essere sola ne ha trasmesso il desiderio.





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