I TRE MOSCHETTIERI - seconda puntata

Postmoderno, ironico, dissacratorio e ridicolo. Questo è il volto dei tre famosi moschettieri nel 2016. Niente seduzione o romantico altruismo. Solo pura e semplice vanità, ingenua e connessa, al punto da non essere un tabù. Non più maschere che celano irrintracciabili indizi tra i risvolti della malizia. Solo spudorata consapevolezza.

La bella di Scalcagnan (D'Artagnan) ha di bello solo la parrucca e il vestito, Porkos (Portos) sembra un orso goffo, HaLaMiss (Aramis) sembra un manichino e Altos (Athos) fa la parte del nano imbonitore che non ha niente da dire. In questo modo il protagonismo scivola lieto all'uomo comune, l'uomo del popolo, quello di tutti i giorni. Ma è anch'egli grottesco: ipocrita, opportunista, avido ed illuso, si è fatto soffiare la donna, bella e irraggiungibile per i suoi modesti sensi, tanto che finisce per ridurlo ad essere la vittima, spogliato del fulcro del suo habitus sociale: un posto nella classifica di sex in NY. Si apre così la scena all'ingresso della

regina che più che di Francia sembra esserlo dei cavoli, sebbene sontuosamente vestita. Le sue ancelle inanellano per lei l'insipido al vuoto in un coro scintillante che sgorga come un conato di vomito, intanto che il suo candido volto da Biancaneve supernutrita si deforma nella smorfia triste della pigrizia tradita dal bisogno di affetto. Le scalinate degli spettatori entrano in scena, i posti sono limitati, sold out, come in un piccolo uovo che pare il ventre di un'aspirapolvere. Non c'è spazio per la menzogna, è crisi dissacratoria, è il volto del nuovo millennio. Ma come a trovare il pelo nell'uovo, è sistemato in bilico sul sorriso beffardo dell'ironia. che rende lo sviluppo pacchiano e feticista un comodo e carezzevole soffio di consolazione, lieve al punto da sfiorare il volto e ispirare un incredulo sorriso che si schiude come un bocciolo di primavera.

Questa l'interpretazione di oggi, ad opera di Gigi Proietti. Come sarà il seguito?